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Fp Cgil: Il vincolo esclusività non ha legami con l’attività di vaccinazione

Professione Redazione DottNet | 01/03/2021 11:55

A Catania i medici inpegnati nei drive-in hano fatturato fino a 27mila euro in un mese

La notizia è di qualche giorno fa: sll’aeroporto Fontanarossa di Catania almeno una decina tra i camici bianchi impegnati nel drive-in hanno presentato in un mese fatture comprese tra 14mila e 27mila euro lordi. In alcune Usca, in particolare nel distretto di Gravina di Catania, si sono superati i 16mila euro, equivalenti a poco più di 400 ore al mese. Cifre raggiunte perché sono stati siglati contratti che garantiscono ai professionisti 40 euro l’ora (per i medici non specializzati) o 60 euro (per chi ha la specializzazione). E adesso arriva la stretta sugli straordinari con un tetto di 36 ore settimanali  per tutti quelli con contratto da liberi professionisti impegnati negli screening in aeroporto, nei Comuni, nella sorveglianza sanitaria.

Sulla questione dell'esclusività è intervenuta la Fp Cgil Nazionale con un chiarimento:  “Basta demagogia sulle spalle dei lavoratori del Ssn. Non c’è bisogno, infatti, di ‘spezzare’ alcun vincolo di esclusività del personale sanitario pubblico per poter esercitare volontariamente la somministrazione di vaccini. Già da gennaio di quest’anno la legge di Bilancio ha messo a disposizione delle Regioni 100 milioni di euro a favore di medici, infermieri e assistenti sanitari del Ssn che si dovessero rendere disponibili per la somministrazione dei vaccini anche se, come sindacato, riteniamo indispensabile individuare una indennità di esclusività a favore delle professioni sanitarie del comparto, come indicato anche nella piattaforma per il rinnovo contrattuale”.

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Infatti, sottolinea il sindacato, “il comma 464 dell’art.1 della legge di Bilancio sancisce che, qualora il numero dei professionisti sanitari non risulti sufficiente a soddisfare le esigenze di somministrazione dei vaccini contro il SARS-CoV-2 in tutto il territorio nazionale, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale, anche in deroga ai vincoli previsti dalla legislazione vigente in materia di spesa del personale e fino alla concorrenza dell’importo massimo complessivo di 100 milioni di euro, possono acquistare prestazioni dal personale medico, infermieristico e dagli assistenti sanitari. Si tratta ad oggi di almeno 600 medici e 2.000 tra infermieri e assistenti sanitari in più a disposizione per 6 mesi”.

“Come Fp Cgil - precisa - non abbiamo mai favorito lo svolgimento di orario aggiuntivo da parte dei lavoratori, privilegiando in tal senso sicurezza e assunzioni ma, a fronte della emergenza sanitaria in atto, crediamo sia giunto il momento che le Regioni comincino ad usare quelle risorse disponibili già da subito, anche se, in questo momento, il problema non sembra essere il reclutamento del personale per la somministrazione ma l’approvvigionamento degli stessi vaccini”, conclude.

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